UMBERTO GALIMBERTI AL LOVE ART FESTIVAL
BOLOGNA 11 ottobre – Teatro Antoniano Bologna
Uno dei maggiori filosofi e pensatori moderni, presente al LOVE ART FESTIVAL
Le cose d’amore non appartengono al racconto dell’anima razionale perché, in loro presenza, l’anima si sposta, esce dal recinto umano della ragione e si ricongiunge alla follia degli dei. Ma non ci perdiamo in essa, perché ci accompagna l’amato, a cui siamo legati proprio perché ha colto e in qualche modo riflesso la nostra follia.
Ore 14//15 WORKSHOP “In dialogo con Platone su le cose dell’amore”
Amore è toccare con mano il limite dell’uomo. Scrive Platone: «Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l’uno dall’altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. E’ allora evidente che l’anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e perciò la esprime con vari presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio». Non bisogna leggere Platone in modo “platonico”, cioè ascetico, edificante, cristiano. Non bisogna intendere la mortificazione del corpo come mortificazione dei piaceri, delle passioni, della sessualità. Platone guarda più in alto, i problemi che gli stanno a cuore sono quelli della dicibilità della indicibilità, quindi le regole della ragione e gli abissi della follia. Guardando “le cose d’amore” o, come dice il testo greco, ta aphrodisia, Platone si chiede che cosa con esse l’anima riesce o non riesce a dire. E dove il dire si interrompe e la regola non basta a portare la parola ad espressione si apre lo sfondo buio del presagio e dell’enigma. Amore appartiene all’enigma e l’enigma alla follia.
Ore 14//15 WORKSHOP con Umberto Galimberti
“In dialogo con Platone su le cose dell’amore”
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Nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia dellaStoria. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membroordinario dell’international Association for Analytical Psychology.
Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e dipsicologia, ha tradotto e curato di Jaspers, di cui è stato allievo durante isuoi soggiorni in Germania:
Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970.
La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973.
Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978.
di Heidegger ha tradotto e curato:
Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.